Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      XXX.
      Vestane, 23 gennaio '16.
      Cari, stavo scrivendo all'Enrico che oramai la nostra riunione in casa si poteva tenere sicura, quando è venuto un ordine di partenza. — Partiamo oggi. E oggi, soltanto per Sabbio Chiese! Dove ci fermeremo forse qualche giorno ad attendere il riordinamento del reggimento decimato dalle licenze. Poi dove? Non ne sappiamo ancor nulla; e poiché oggi come oggi le terre che tengono più spazio di giornale sono quelle dell'altra sponda dell'Adriatico: Montenegro, Albania, così si parla di Montenegro, di Albania. E così fosse! I miei viaggi pagati si moltiplicherebbero. Se così sarà, vi telegraferò e chiamerò l'Albania «Torino», e, se potrò, vi dirò il giorno che sarò a Brescia. Voi mi farete piacere a tenermi pronti per la prima occasione di spedizione, che io potrei ricevere, i miei libri albanesi.1) — Addio. Vi scriverò presto più a lungo.
      Ferruccio.
      1 II Ferruccio s'era molto occupato di Albania e di lingua albanese. La prospettiva d'andare laggiù gli ridiventava sprone a riprendere quegli studi, che l'entrata in guerra aveva interrotti.


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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