Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      XXXI.
      Sabbio Chiese, 25 gennaio '16.
      Cari, non parto per Torino», parto per San Giorgio di Nogaro. Sicché niente annunzio del mio passaggio da Brescia: non ci passiamo. Niente avviso delle ore di tragitto per città di pianura: partiamo già domani mattina e ravviso-notizia non servirebbe a nulla. Niente bisogno di libri d'albanese. Bisogno soltanto di un animo valido e di una mente capace. L'uno ho certamente, l'altra.... speriamo. Del resto, siccome quanto mi manca la fortuna di una vita degna, altrettanto insomma mi è sempre assicurata la fortuna di una vita comoda, così mi tengo sicuro che il mio Carso sarà un viaggio di più a spese dell'erario, un perfezionamento della mia rivista al fronte; una visita alla parte del « fronte » più avventurosa e più interessante. — Mi dispiace solamente che quella licenza, la quale per sé non mi importava gran che, ma che m'avrebbe dato oramai la gioia di riveder l'Enrico, e a tutti quella di ritrovarci qualche giorno uniti insieme, questa licenza si allontani sì, che quando era oramai quasi certezza appaia ora assai temeraria speranza.... Ma la speranza rimane, come la certezza di venir pure, presto o tardi, in licenza, come la gioia delle ragioni che la ritardano.
      Ad<ìl0- Ferruccio.


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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