Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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due ultime per esempio): un giorno tutto di digiuno.... Ma del resto...., sebbene siamo su quella che, dopo alcune giornate disgraziate, è divenuta la prima linea di una delle zone più combattute della nostra guerra, sebbene il duello d'artiglieria sia continuo, e noi non in tutto come nelle Giudicane trascurati insetti sotto di esso, !) sebbene nella notte insieme con rintronar di cannoni e crepitar di fucilate sia tutto un guizzare di razzi e raggi di fari, sebbene siano, appena vogliamo, sotto i nostri occhi, e Sabotino e Monte Santo e San Gabriele e Podgora e via discorrendo, con tutto questo la vita non è «
ancor nè aspra nè pericolosa, è solo noiosa per il genere di lavoro (assetto difensivo della zona) condotto con il solito anarchico sistema del fare per fare, e la solita anarchica pratica di nessuna ora di riposo, e nessuna di opera veramente assidua e proficua. Del resto.... il nostro arrivo ha portato anche qui (non so se abbia portato via dalle Giudicarle). la primavera: la nebbia del primo giorno non è più ricomparsa: con fresco venticello di nord s'alterna tepida brezza marina: fiorisce la primula, il croco; a Vigliano fioriva un pesco. Guerra invernale !
Ferruccio.
Poni in relazione questo passo con quelli delle lett. XXIV e LUI, dove il Ferruccio constata che il 7° non sia già pane per artiglieria.
V
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (121/271)
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Giudicane Sabotino Monte Santo San Gabriele Podgora Giudicarle Vigliano Ferruccio
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