Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
— Ili —
a dirlo per consolazione delle vostre anime amorose, in trincee di seconda linea. Ma, con esempio di ordinato corso delle faccende che. è pur troppo proprio dell'esercito, come di tante altre cose italiane, ma all'atto di entrarci si scoperse che quel tratto di trincea che era occupato dal battaglione di granatieri cui noi davamo il cambio, se ad un battaglione di provati e decimati granatieri era commisurato, dell'integro e fresco 7.° di fanteria capiva a stento due compagnie. Sicché le altre due, dopo un paio di ore di cieco aspettare sulla strada, e dopo prolungata per altre ore l'aspettativa in riposo all'addiaccio, se ne son tornate, prima del far del giorno, qui dietro San Floriano. Dove chi ne è capace (io no, lo sapete) ha potuto fare del giorno notte, e donde stasera stessa, o domani, o non so quando, daremo il cambio a quelli che son già in trincea. E poi andiamo anche noi in trincea in prima linea. — Sebbene vi conosca, come meglio vi possa desiderare, decisi a non deprecarmi nessun cimento cui uno possa esser chiamato per la patria, e dalla spontanea naturalezza di questa decisione fatti capaci di sapermi in cimenti gravi e di serbare il massimo di serenità che possono in questa conoscenza una madre e un padre amorosi, sebbene io dunque vi conosca bene per madre e padre quali un figlio in guerra deve avere, tuttavia non avrei il cattivo cuore e il cattivo
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (123/271)
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San Floriano
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