Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
mente sicuri che in quelle non mostriate; che non è cessata qui, mutatis mutandis, la vita del 7.°; che le pallottole, le quali di sera sono tirate a casaccio dalle opposte trincee, non mi sono pericolo più immediato di certi carri.... che conosciamo;1) che le fatiche consiston tutte nella vita notturna, ma che ci si è fatta l'abitudine tutti; e facilissimamente anche il tanto poco nottambulo Ferruccio; il quale non dimagra dunque per questo; e se tutti gli dicono che ingrassa, lo deve certo al gran mangiare con il quale fa star tranquillo un appetito non mai sazio, e all'aria e al sole che si gode, poi che con la sola interruzione di quel giorno che non ho lasciato di dirvi, sapete che non piove più da Natale.... Ora vi lascio dopo aversi consolato con tante buone notizie. In compenso lasciate che una consolazione vi tolga: «l'arri-vederci presto». Poi che le cose si son congegnate così bene per impedirmi quello di cui non era temerità tenermi quasi sicuro: trovarmi a casa coll'Enrico. non mi sembra nep-pur più un eccesso di diffidenza, dubitare che io sia mai per venire a casa. Come non è un eccesso di dispetto, dopo questa delusione -') e
!) Ferruccio allude anche qui allo sconquasso di Nave.
2) La licenza d'Enrico spirò il 24, quella di Ferruccio cominciò il 28 di febbraio. Per pochi giorni, i due fratelli non dovevano più rivedersi su questa terra ; e il loro ultimo incontro fu dunque nell'ospedale militare di Brescia il 16 ago-
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (134/271)
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