Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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dopo ch'essa ha tolto a questa benedetta licenza quello che era per me il pregio che me la faceva veramente sospirare, non è dispetto più che insieme dolore per questo e indifferenza per il resto, non desiderarla più gran che. — E se invece andassi in Albania ? Per quel che valgono le chiacchiere, chiacchiere di questo genere si tornano a sentire. Tenetemi pronti i libri,1) che, se mai. li manderò a pigliare.... Addio.
Ferruccio.
XXXVI.
[Oslavia] 16 marzo '16, sera.
Cari, dalle mollezze del sacco a pelo vi mando un sacco di notizie una più consolante dell'altra. Sono giunto, è giunto dielro a me tutto il bagaglio, ho trovato il battaglione a riposo,
sto 1915. — Che l'agognato incontro e la riunione sotto il tetto paterno dell'intiera famiglia sfumasse, fu in parte opera delle circostanze (fra'cui lentezze e disguidi postali), in parte degli scrupoli di Ferruccio: al quale ripugnava di procacciare pur la più legittima cosa che riguardasse lui personalmente (vedi a tal proposito qualche espressione della precedente lettera) e nel suo squisito senso dell'equità, gli pareva doveroso di mettersi alla coda degli altri, lui che aveva già fruito d'una licenza di convalescenza, quella licenza che gli era stata concessa per tre mesi ed egli volle ridotta a due.
x> Cioè i libri albanesi di cui nella lettera XXX.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (135/271)
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Albania Oslavia Ferruccio
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