Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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e preziosa, ci vuole questa spinta per dare alla mia penna qualche forza motrice un po' più efficace, pare, che soltanto il dovere e il vostro affetto e la vostra ansia. Vergogna!... Ma in verità, dopo che vi ho annunciato il mio felice arrivo, che dirvi di degno e di interessante (almeno per voi) più di quel «vivo», al quale solo solo, secco secco non mi so risolvere'? Siamo ancora a riposo: ma sembra imminente (per stasera, per domani) la partenza per le trincee, che saranno, questa volta, quelle del Podgora; sembra ma è certo, perchè il cielo, che dal mio arrivo quassù era sempre stato sereno e alle volte anche troppo caldo, oggi manda giù acqua senza avarizia. Del resto in trincea ci vado sempre di tanto più volentieri. di quanto il riposo, ozio occupato o da occupare qual esso è, offre a me più di occasioni di provarmi la mia mancanza di fantasia, di iniziativa, di operosità; la incapacità di tutta la mia chiarezza di conoscenza del dovere e altezza di ideali a darmi qualche forza di volontà; e più di amarezze mi apparecchia questo rinnovato materiale della conoscenza dime stesso..........
Ma insomma il mio uomo parte e io chiacchiero.... E devo interrompere le chiacchiere dopo qualche parola di incomodi, senza aver ristabilito ancora l'euritmia con argomenti di allegria. Mentre ne ho, ne ho sempre almeno
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (137/271)
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Podgora
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