Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

Pagina (141/271)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      — 129 —
      c inetto insieme argomenti per un ragionare della massima parte che nel non potere ha il non volere, e della incalcolabile misura di potere che all'uomo può aprire un forte volere. Poiché io, senza nessuno sforzo di volontà (di che, sapete, sarei incapace) ho passato cinque giorni e sei notti, mi pare, senza due ore intiere di sonno, eppure vegeto, vispo, pieno di salute e di appetito, nè più pieno di sonno all'ultima ora di quanto sono a casa mia alle nove di sera del giorno in cui mi sono alzato , alle sei dopo nove ore di dormita. — Auff! Che lungo discorso sul non dormire! E quasi con l'apparenza di una ricerca di vanto! E proprio dopo che mi devo confessare privo di ogni vanto guerresco! .Ma appunto per questo, per non poter trarre dall'azione argomento di discorso e di orgoglio, bisogna che lo tragga dal solito, eterno soggiorno di trincea! — Il quale ieri mattina si è cambiato con questo di Subida presso Cormons. Confortevole per la branda e il tavolino nella baracca, lieto della bella primavera che ride attorno, allegro dell'aspettazione di qualche corsa a Cormons, in città, la quale dopo tanta « campagna » ha le sue dolcezze! — Avrà invece lé sue amarezze la particolare vita di quartiere di questo ' riposo», l'ozio occupato, le corvées » di servizi. Dalle quali amarezze ti libera però in questo momento, per due giorni, quella alta amarezza Salvioni. Lettere dalla guerra. 9


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

Pagina (141/271)






Subida Cormons Cormons Salvioni Lettere