Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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è qualche volta vedere l'irragionevole di alcune fatiche, la colpevolezza delle ragioni di subitanea fretta per altre, la pratica mancanza di ogni pensiero per quelli che han da faticare, in gente e sistemi che, se di qualche cosa peccheranno, sarà di ideologia umanitaristica. Tanto per provare anche qui quanto diversa cosa essa sia dall'amore, dalla carità, dalla saggezza.... Addio: riprenderò presto.
Ferruccio.
XLIV.
30 aprile '16.
Caro papà, non sono stato capace di farli avere notizie mie prima della tua partenza per Roma, non durante il tuo soggiorno a Roma. Di questo ha del resto la più gran colpa il fatto che della tua partenza m'è giunta notizia quando corrispondenza spedita a Roma non sarebbe certo giunta a te in Roma. In ogni modo scusami. E scusami se non per altro, almeno in grazia della mia abbondanza di poi: tre giorni di seguito con una cartolina, o Ire al giorno, per casa! Cosa sì meravigliosa ed eccitatrice di orgoglio che inaugurato il sistema non lo so spezzare il quarto giorno. E ti scrivo questa cartolina dove, finito il lungo
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (149/271)
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