Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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preambolo, la sostanza del discorso sta nel chiedermi : che dirvi di nuovo ? Non è nuovo che sto più bene che mai, che dormo poco, che mangio molto, che fa tempo infido, che la guerra vera per me non comincia mai, che non finiscono mai le « corvées ». Se non so dir nulla di nuovo di me, e non io posso dirlo di voi, aspetto il nuovo da voi. Aspetto dal papà un sacco di novità milanesi, romane, ticinesi: e prima tra tutte una risposta quale io la desidero alla perorazione che gli ho mandato ier l'altro per il discorso sui ladini. Ecco: una ripetizione, in forma più concisa, di quella perorazione sia la sostanza del mio messaggio d'oggi. E indi passiamo alla premeditazione di quello di domani. Addio.
Ferruccio.
XLV.
Cari..........
sono mortificato, devo ben essere, che minuti dietro minuti, ore dietro ore, giorni dietro giorni di indolenza rechino a voi ore e giorni di amorosa inquietudine; ma, cari, la colpa si riparte tra la mia indolenza e l'insipidità di questa vita. La quale nessuno sprone mi porge con abbondanza e novità di notizie, mas-
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (150/271)
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