Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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simo sì, invece, con desiderio della vostra compagnia; ma non sono io come sapete che sappia tenere, tenermi compagnia di commercio epistolare. Bene, due cose insomma sappiate, che diminuire di corrispondenza vuol dire riposo», come infatti in queste due ultime settimane, cioè mancare di ogni argomento interessante di discorso sulle cose intorno a me, crescere a dismisura di noia indolente. Sicché lungo silenzio è segno di vita piuttosto noiosa, piuttosto fastidiosa, ma insomma sicura, e, se non per altro, per sonno notturno, più comoda. — Poi sappiate, e ammirate ora tanta sapienza di disposizioni, sappiate che ho messo in mano del mio attendente tutta una serie di cartoline per garanzia di vita e di salute: lui ogni due giorni mette ad una la data e la spedisce; un'altra serie per garanzia di vita: in bianco l'accidente per il quale manca la salute; un'ultima e sola cartolina per nunzio di estinzione della vita: in bianco la specie dell'estintore: pallottola, granata, shrapnell, bomba, granata incendiaria, gas asfissiante, colera, o quello che sia. — Non esclude questo corrispondenze straordinarie mie originali, ma guarentisce un regolare e conciso bollettino di guerra.
Perchè insomma, se l'estro mi viene, so poi scrivere corrispondenze magnifiche! L'Enrico non aveva avuto da me, dalla mia licenza in poi, una sola cartolina; ma adesso, se l'ha ri-
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (151/271)
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Enrico
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