Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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accantonati in bailp; sicché per ora nulla dei disagi che ci si imagina e che anche si possono prevedere per questo nostro soggiorno invernale. ilo già fatto qualche bella corsa su per la montagna, oramai tutta ammantata di neveibian-ca, e se i miei quattro mesi di amaro far niente mi fanno in queste prime imprese un po' inferiore a chi ha invece due mesi di esercizio e di esperienza, nessuna possibilità mi toglie, nessun fastidio mi prepara il mio sconquasso di Nave. Ti scriverò spesso, caro Enrico; vedrò di far dimenticare tra le fatiche della guerra la vergogna degli ozii di Capua; e tu scrivi qualche cosa a me, scrivimi della presa del Col di Lana. Il tuoFerruccio.
LI.
[Tonale] 22 novembre '15.
Mio caro Enrico, ti sono ben grato che tu in una vita di guerra, oh ben tanto diversa dalla mia! abbia saputo trovare tempo e voglia di mostrarmi colla tua cartolina la memoria affettuosa che serbi di me (che ti ho dimostrato tanto affettuoso ricordo e tenuta tanta compagnia durante gli agi del mio ozio e le fatiche della tua guerra!) e mi abbia cominciato l'appagamento (ma no.- anzi, l'eccitamento) delle
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (163/271)
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