Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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Garda, sarebbe con il primo un bel colpo contro il sistema fortificato di Lardaro, con il secondo contro il sistema di Riva. Pare che si ordisca una preparazione di artiglieria formidabile; certo è formidabile la posizione di quegli annidati fogniti1) per chi ha il proposito di andarli a snidare. Ma il conquistatore del Col di Lana ride.... In ogni modo sapremo fare il nostro dovere anche noi. Intanto, come dico, gli ozii di Storo: i piaceri della mensa, le gioie del sonno. Nè in fondo sono state molto diverse, anche per chi ci ha fatto tutto il soggiorno, le settimane del Tonale! Oh, che vita di guerra diversa dalla vostra! Le fatiche sono le noie come quella di ieri che di notte, per percorrere impunemente e impunemente visitare strada e posizione dominata dal nemico, ci ha spinto fino a Bezzecca per non vedere nella realtà dell'oscurità e della nebbia quello che si può vedere e capire chiaramente al tavolino sull'imagine della carta topografica, e poi ci ha fatto gustare le gioie di venti chilometri di ritorno da mezzanotte alle tre del mattino. Vedi ? Ti narro le mie imprese, le mie fatiche di guerra. Narrami tu qualche cosa delle tue, che devono essere un po' più avventurose. È vero, caro Enrico, che tu non Jiai
tognin (plur. tognìtt) è denominazione scherzosa de' lombardi per tedesco.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (168/271)
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