Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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guato, mi rallegro per te clie sei finalmente sceso a un po' di vivere civile e riposato, mi rallegro con me pensando alla tua licenza. Perchè se in tutto il resto le mie sorti sono tanto diverse dalle tue, se in rivere civile e riposato io sono sempre, se fatiche di comandante di compagnia per fortuna della mia assoluta incapacità non mi toccano, se pur tra i linei agi mi so attirare il rimprovero di non farmi vivo e se è pazzesco cercare una spiegazione di silenzio mio in fatiche di guerra, in una cosa sola siamo simili in tutto: nel premio che toccherà alla tua capacità e alle tue fatiche, alle mie incapacità e ai miei ozii. Verrò in licenza: e la speranza di ritrovarmi in essa con te non mi pare così avventata come sembra a te. Il turno delle licenze da noi corre nel battaglione: da noi, naturalmente, gli aspiranti alla tradotta per il milanese .sono di gran lunga la maggioranza; tra essi poi il turno sembra certo che si determinerà con la sorte. Se così non fosse, a me certo giustizia assegnerebbe uno degli ultimi posti, e a me lo additerebbe se non altro il mio decoro (sebbene anche qui le molte corse a Milano, che con occasioni o pretesti natalizi si son fatte, cambino qualche cosa nel diritto morale e nel diritto pubblico): così essendo poi, qualunque posto mi conceda la sorte. uno più tardo non stenterò mai ad ottenerlo. E viceversa non è escluso del tutto, che, all'oc-
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (172/271)
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Milano
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