Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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dere la mia, non la trovo. Non l'ho trovata ancora: forse in uno dei nostri settimanali cambi di sede (intendiamoci: turni regolari di servizio. e agevole servizio, non già per caso avventurose peregrinazioni di guerra), forse ad uno di questi cambi è andata a finire altrove che nel mio sacco. Non l'ho trovata ancora, e io finora, per scriverti, ho sempre atteso di trovare quella per continuarla. Valgo così pressappoco in ogni cosa. Finalmente ho trovato tanta intraprendenza da riprender da capo. Che cosa ti debbo dire ? Oh, quante cose avrei da chiederti! ma questa mia guerra che ci divide il mese in quattro volte otto giorni, una di riposo cittadino e spazzature di strade a Con-dino, una di cura di fanghi e lavori di fortificazione alla Gran Guardia bassa (per farti vedere al battaglione di dietro), una di soggiorno di campagna e servizio di trasporti alla Riserva, una di cura climatica e lavori di fortificazione £per farti vedere al battaglione di contro) alla Gran Guardia alta, questa mia guerra è tale che, se lascia agio di scrivere, non dà gran cosa da raccontare: tanto maggiore occasione e tempo di meditazioni sì, ma sai che non è aliar mio mettere in carta le meditazioni. Non è af-far tuo starle a sentire. Del resto ti potrei lodare la bella vista, descrivere i forti di Lardaro che ne sono un non gran che pittoresco ma abbastanza interessante ingrediente, magnificare il
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (174/271)
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Con-dino Gran Guardia Riserva Gran Guardia Lardaro
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