Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      perfino la mia indolenza, almeno nello scrivere. A vincere la mia indolenza! Pensa la mia solitudine. pensa che cosa tu sei in essa! E pensa il mio ozio. Qui noi siamo in servizio d'avamposti. Delle quattro compagnie, due sono propriamente in avamposti, e tengono l'una il tratto più basso sino al fiume, l'altra il più alto sino alla cima Palone, dove si collegano al 62.°; due sono di riserva una più avanti sotto la-montagna. l'altra a Condino. Di guerresco in tutto questo non c'è che il fragore delle opposte artiglierie. che si fa sentire ciascun giorno il necessario e sufficiente per assicurare il nemico della loro esistenza, ma lasciarlo al sicuro dei danni; e, se si sia sulla linea delle piccole guardie, anche lo spettacolo: il forte Por è lontano pochi chilometri, se ne distinguono anche a occhio nudo, e figurati col binoccolo!, i rilevamenti del terreno, i tratti scoperti della corazzatura (giallo-verdastri per il contatto con le intemperie e con i vapori dei proiettili scagliati contro), le cupolette che lo coronano, i vigneti di reticolati che lo cingono. (E non dico a questo proposito della ininterrotta collana di trincee, di reticolato che scende a lui dal Xoz-zolo, l'ultima vetta che noi vediamo a destra, e da lui scende a A-alle ai forti di fondo valle dello sbarramento di Lardaro, e torna a risalire a sinistra e s'appoggia al forte di Monte Corno e a questa e quella ridotta, e corona


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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Palone Condino Por Xoz-zolo A-alle Lardaro Monte Corno