Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      trincee, per passare agli agi cittadineschi di Gorizia. Deve o non deve avvenire una buona volta questa grande offensiva ? . . . . Addio.
      Ferruccio.
      LIX.
      Peuma, 4 maggio '16.
      Mio caro Enrico, qui davanti alle colline del Peuma (ch'è d nostro nuovo tratto di fronte) mi pongo finalmente a cucinarti un qualche intingolo da mettere al posto di quel letterone che io, proprio io, ho avuto (e non me ne so render capace: non mi sembrerei così pazzo) che ho avuto la pazzia di volerti far sperare, ma tu in verità la saggezza di non punto aspettarti e anzi di deprecare, dubbio come appariva subito, per una più modesta ma più facilmente costruibile cartolina. *) Come mi son potuto lasciare andare alla farneticazione del letterone ? E come anzi di un letterone che mi dovesse ripagare in qualche misura della perduta compagnia della tua persona ? Si potrà mai compensare con lettere la perduta compagnia, la conversazione di una persona cara ? Ma prima ancora, quale di noi due affiderà,
      Vedi la fine della lett. XLV dell'Enrico.


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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