Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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le trincee del Poclgora perdute . . ;
ma dal quale proprio la mia compagnia č stata esclusa, essendole invece toccata la parte non solo all'ardore patriottico e bellico del tuo Ferruccio, ma all'amor proprio di ognuno che si rispetti e all'amor del comodo di chiunque non abbia sopra ogni sentimento l'orrore pauroso delle pallottole, essendole toccata la parte infinitamente meno grata e io dico meno comoda di sei notti e cinque giorni di trincee, nelle quali e nei quali il tuo Ferruccio non ha dormito due ore. Se mi avessero detto prima che questo fosse possibile, non avrei creduto. E invece č possibilissimo, senza perdere nč buon umore, nč appetito, nč svegliatezza di mente, anzi senza sentire il sonno pių prepotente che certe volte, a casa, sulle pagine di un libro interessante, tra le nove e le dieci della sera di giornate aperte alle sei del mattino dopo una dormita di otto ore. E venga presto, continuando a proposito, il giorno di metter piede in questa Gorizia che vediamo dalle nostre linee a non pių di un tre chilometri in linea retta, che raggiungeremmo in un'oretta o poco pių di passeggiata! Oh. che specie di pena, puoi figurarti, per il passeggiatore. per il viaggiatore, per l'infervorato italiano Ferruccio, il supplizio di Tantalo della
11 .Si paragoni questo passo col contenuto della lett. XL.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (185/271)
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