Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
— 175 — *
quotidiana un più ampio respiro e un pili largo movimento nella cerehia dei grandi monti. Anche qui il paese è bello: qua più indietro collina tutta vigneto e frutteto (che delicata neb-biola di riori vellutava senza strappi colli e vallette prima delle ultime piogge!); lì più avanti, dove non è l'aratura dell'artiglieria o la potatura intensiva degli accampamenti e dei baraccamenti, lì valli e monticelli tutti bosco verde di faggi e di roveri e di alberelli minori. Ah! Gorizia che adagiata nella sua piana comoda e fertile solcata dall'Isonzo, spinge su queste alture i suoi sobborghi di destra d'Isonzo, dalla parte opposta sui colli di Castagnavizza e del Monte delle Rose che dietro sopravanzano le montagne Giulie Iella valle del Vip-pacco, i giardini delle sue ville, e sopra la gola dell'Isonzo con il Sabotino da una parte, dall'altra digradanti il monte Frigido e i suoi minori fratelli, l'altipiano di Bainsizza, il Monte Santo, di San Gabriele (o nomi horribiles dictu!) e sotto, arginata dal Carso lì culminante nella sua pietra angolare dell'a dirsi ancor più orribile San Michele, l'aperta pianura sino al mare. oh! Gorizia è certo così bellamente come utilmente posta. Ed è bella anche a' starla a guardare da lontano. Ma insomma non molto belle, e tanto meno quanto maggiori sono le bellezze che non permette di godere, sono questa vita e questa guerra di trincea legate incate-
| |
Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
|
Pagina (187/271)
|
Isonzo Isonzo Castagnavizza Monte Rose Giulie Iella Vip-pacco Isonzo Sabotino Frigido Bainsizza Monte Santo San Gabriele Carso San Michele Gorizia Gorizia
|