Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
nate a quel loro tratto di trincea, a quel loro gruppo di baraccamenti di dietro e, con l'azione, a quel corrispondente limitato definito tratto delle difese nemiche antistanti. E io mi tengo fortunato che qualche impiego particolare mi abbia concesso in questi ultimi giorni di girare un poco, e che al nostro battaglione, in ogni ripresa di vita di trincea, sia stato assegnato un tratto diverso del fronte delle alture a nord-ovest di Gorizia, sicché oramai queste '-alture a nord-ovest di Gorizia», dal Sabotino al Podgora, le conosco. E fortunato mi tengo, se non con altro, se non posso con le glorie guerresche del 7.°. almeno con le sue peregrinazioni, che m'han condotto dal Tonale nelle Giudicane, dalle Giudicane qui sull'Isonzo. E qui o mi sia dato di fare la breve passeggiata sino a Gorizia, o di qui via si riprendano i viaggi per il lungo fronte di guerra. Ma sempre, anche per questo rispetto, come preferisco la tua sorte, che ti ha piantato, sì, dall'agosto, in una zona, ma appunto in una zona, in una regione, non. per esempio, sulla strada d'andata e ritorno tra un villaggio e un paio di chilometri d'avamposti, come noi nelle Giudicane: e questa regione il Cadore, l'Ampez-zano, Livinallongo! La più bella parte ed illustre della zona delle Dolomiti, uno degli angoli d'Italia più cari ed illustri per eroico amor patrio, degli angoli che devono essere
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (188/271)
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