Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      C) — lettere ad altri.
      LX.i)
      Iseo, 18 settembre 1015.
      Caro Stefanino,
      Ti scrive quel bello officiale che si chiama Ferruccio. Per trattenersi con te troverebbe sempre qualche po' di tempo anche tra le fatiche della guerra. E riuscirebbe sempre a mandarti qualche parola affettuosa, sebbene sia così pigro e così corto, che scrivere una; lettera lo spaventa come tirai* su una piramide d'Egitto. Quanto diverso da te, che, come dice la tua mamma, a fare utile esercizio del tuo sapere, nel ravvicinarti con la scrittura alla gente cara, trovi il tuo più grande diletto-Cresci ancora un poco, e poi dovrò venire a scuola da te!
      Ma ora, che è tempo felice di guerra, quel bello officiale che si chiama Ferruccio, è natu-
      !) A Stefanino Gabuzzi a Bellinzona. — Pubblicata prima in L'Adula di Bellinzona, ann. 1916 num. 29. È diretta a un vispo e intelligente cuginetto, allora poco più che seienne, che al Ferruccio aveva scritto d'avere visto il ritratto del bello officiale.


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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