Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

Pagina (206/271)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      — 194 — *
      LXIV. i)
      Iseo, 8 settembre '15.
      Mia cara Signorina,
      i carri sono buoni a rompere gambe braccia testa degli stupidi, i chirurghi sono capaci di raggiustarli, ma nè gli uni nè gli altri di maudare in pezzi i vizii o di .'riempire bellamente i vuoti antichi. E io sono rimasto quell'antico che guardo a una lettera da costruire come a una piramide d'Egitto. E che essendo ormai tanto padrone della testa e della des;tra da un mese e mezzo, e da un mese e mezzo avendo tra le poche gioie del risveglio quella che la signorina ci è ritornata in casa, e di lei avendo nuove prove di gentilezza e segni di interesse, tuttavia contro d bisogno e il dovere di darle il benvenuto, di dirle grazie, di mostrarle a prova il mio risanamento e in-> somma di farmi, come si può da lontano, un poco vivo, invece me ne son rimasto muto e morto.!
      Non chiedo scuse, perchè sono parole, e a queste vane parole dovrei finire per ridurre ogni volta quel poco che scrivo.
      Dirette, questa e le seguenti, alla signorina Zina Cerni da Pano, della quale è detto in nota alla lett. XXII.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

Pagina (206/271)






Signorina Egitto Zina Cerni Pano