Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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sita, protetti da un magnifico sistema di trincee blindate, di appostamenti d'artiglieria e altre bellissime cose, quali per misura di prudenza potrebbero esser preparate anche attorno a Milano. Qui infatti abbiamo dato il cambio a un battaglione di milizia territoriale, che probabilmente, oramai, all'arrivo del 7.° sarà stato destinato alla prima linea; ma c'è chi sostiene che, del resto, neanche qui resteremo a lungo, ma saremo presto destinati alla guardia di ponti e gallerie di qualche linea dell'Italia centrale. Se fosse la Fano-Fossombrone, Signorina? Che gioia! Vedrei Fano e saprei ingegnarmi a vedere Urbino! Il soggiorno di adesso ci viene intanto abituando al clima marittimo. Sul Tonale, tra gli splendori del sole e della luna, qualche po' di freddo si poteva illudersi di sentirlo (sebbene mai in misura da dover portar soprabito o mantellina); qui insieme con il sole e con la luna abbiamo lasciato ogni ricordo di fresco, per nebbia pioggia e tepore. Se a Milano si sta organizzando qualche spedizione polare, mi farebbe un piacere se vedesse di far rilevare il mio equipaggiamento invernale da quei signori. Ci sarebbe tra altro un panciotto di pelo veramente magnifico.... Lavorino, si adoperino, care signore, per noi! Lo dica, lo dica anche alla mamma! Abbiamo bisogno, quando torniamo, dei conforti della casa: anche l'Enrico, che, po-
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (209/271)
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