Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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veretto, s'ingegna anche lui di far qualche cosa, ma io specialmente che, se il pensiero della santità della guerra non mi sorreggesse, cadrei qualche, volta affranto dalla fatica. Il conforto primo è il pensiero del benessere di loro di casa; noi facciamo il possibile per darlo loro, l'Enrico facendo tesoro di meriti, io facendomi allegrezza di comodi; se loro pensano a godere saggiamente dei vantaggi della loro quiete (pensate al panettone che, questo, manca, malgrado tutto, anche a ine) ci troveremo un giorno, allegro ciascuno per proprio conto, a moltiplicare nella gioia della riunione la letizia dell'uno per quella degli altri. Addio.
Suo Ferruccio.
LX VI.
[Dalle Giudicarle] 18 dicembre 1915.
Mia cara Signorina,
no, non siamo destinati alla guardia di ponti e gallerie della Metaurense. Siamo agli aATam-posti sulla destra delle Giudicane : se vogliamo un'espressione di sapore ferroviario, la chiameremo linea fiume Chiese-monte Palone. Ma le fatiche e i rischi e i meriti non sono gran che maggiori che alla guardia della Fano-Fos-sombrone : se anche qualche sorpresa ci toc-
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (210/271)
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