Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      LXVII.
      Condino, 18 gennaio '16.
      Mia cara Signorina,
      č forse necessario che si rammenti Lei a me con un segno di gentilezza, perchč io mi ricordi di Lei ?
      No certo, cara Signorina, e Lei lo sa, nev-vero ? Ma forse, perchč io mostri di ricordarmi, forse alla mia pigra trascuratezza č proprio necessario questo segno di amore e di bontā, che la scuota con un rinnovare la gratitudine e rinvigorire le abitudini di buona creanza.
      Del resto Lei sa che nessun dovere, nessun affetto, nessun bisogno, nessuna occasione mi impediscono di lasciare senza notizie quindici1 giorni papā e mamma. E del resto quello che scrivo a papā e mamma, č scritto .anche per Lei.
      E se per Lei non aggiungo sempre, come almeno la buona creanza vorrebbe, una parola di particolare ricordo, Lei ci deve vedere sė un segno di poca pratica di forme gentili, ma insieme di molta profonditā nella sostanza dell'affezione, per la quale Lei non va disgiunta nel mio pensiero da tutto quello che dico Ģ ai


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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Signorina Signorina