Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
— 203 — *
me in quella cartolina. Cosi come Lei sta in essa assieme alle altre persone care nel salutare me, non diversamente sono pensate e scritte anche per Lei quelle notizie e quei saluti che io mando a casa. E Lei vede bene che anche tutte queste non sono molto abbondanti, e vede, se non soggiungo sempre un espresso saluto per Lei, che le righe dei saluti sono in ogni epistola mia assai scarne. Adesso vien Pasqua : faccia conto che mi riscuota il bisogno di mandarle gli auguri pasquali. E riceva quest'augurio, di passare la festa e ogni giorno seguente così bene come io la passerò: che sarò in una trincea vicina sì a quella austriaca da poterci tirare bombe a mano, ma lontano da questi mille servizi di «corvée » e.
E anche un po' più vicina a quei bei fuochi di fucile, bombe e cannoni che vorrei fossero, come dovrebbero, i bei segni di festività dellaPasqua 1916. Addio.
«
Ferruccio.
| |
Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
|
Pagina (215/271)
|
Pasqua
|