Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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XII.
[Padola nel Comelico] 10 settembre '15.
Miei cari. Ho ricevuto ieri il pacco del quale vi ringrazio, come pure di quegli altri, contenenti meno purganti e più golosità solide e liquide, libri e riviste, che vi piacerà di mandarmi. Oggetti idi lana (non me ne occorrono più, perchè siamo ora scesi a valle, accampati in un bosco a prenderci un po' di riposo, e la differenza di temperatura è sensibilissima. Il rombo del cannone s'ode qui molto da lontano, quello stesso, che il giorno prima di scender qui abbiamo sentito tanto da vicino! — A proposito del mio lauto stipendio, benché la mensa (della quale sono direttore!) ci costi parecchio, visto e considerato che abbiam deciso di trattarci bene, avrei voluto mandarvene una parte (lire 100), ma ora debbo queste come premio ad una pattuglia che ho mandato a raccogliere un mio caro compagno (Arzano)
l) Del suo amico e commilitone Mario Arzano, l'Enrico parla più distesamente nella lettera XIII. Per lui, così gravemente ferito, Enrico in quella notte aveva fatto ben più che non appaia dalla lettera. Ce lo hanno raccontato altri, e lo stesso Arzano ebbe a dire che la sollecitudine di un vero amico quale l'Enrico, fu quella che gli salvò la vita.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (227/271)
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