Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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materialmente e moralmente, ma forse più moralmente: mi pare che quaggiù, non più di fronte al nemico ma d'altra parte non tanto lontano da njon sentirne ogni momento la vicinanza (ieri ci hanno bombardati tutto il giorno), da non vederne su, oltre le nostre, le posizioni ancor sue profilarsi contro il cielo, mi par dunque idi esserci non accampati a riparo, ma ritirati in questo bosco. Pazienza! La partita è rimandata ad un'altra volta e speriamo in migliori condizioni.......
. Godo di sentire che scorrazzate di gusto pel vostro laghetto. Auguro che un tempo bello e limpido, come quello che rallegra con eccezionale costanza questa vallata, favorisca la vostra villeggiatura; e pianto lì col mio letterone anch'esso veramente eccezionale, poiché molte altre cose più importanti e più interessanti vorrei raccontarvi che non si conviene ora raccontare e vi mando un bacioper uno. _
Enrico.
XV.
[.Fusine di Zoldó], 13 ottobre '15.
Miei cari! Vi scrivo da una camera bella, spaziosa e pulita di una grande casa tutta vuota. Chi avrà ospitato questo palazzotto prima
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (234/271)
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Fusine Zoldó
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