Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      sto fine allo stato di sospensione nel quale vivevamo in questi giorni, incerti se saresti arrivato prima della mia partenza; ci hai ora messo in allarme colle tue idee di rinunciare alla licenza. Sei arbitro delle tue decisioni intorno a queste cose che riguardano te, ma forse non te solo; e per questo, caro Ferruccio, ascolta la parolina che viene a invitarti ad accettare, e se fosse il caso, come puoi e come credi, a muoverti perchè ti siano concessi, se non quindici (che sarebbero forse anche troppi), almeno pochi giorni per rivedere e consolare colla tua presenza papà e mamma. Non si sa mai dove gli avvenimenti ci possono condurre e quanto ci possono tener lontani dai nostri cari. Intanto scrivi con maggior frequenza, sia pur due righe su cartoline per maggior tranquillità di papà e mamma, i quali come sai molto bene, vivono in aspettativa della nostra posta. Della mancata riunione nostra puoi imaginare quanto mi spiaccia. Pazienza! Torno contento in su; e là, in più calme trincee che non quelle di Oslavia, aspetteremo la primavera, la quale potrebbe anche condurci sull'Isonzo. Il tuoEnrico.


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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