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Il brigante Crocco e la sua autobiografia

Basilide Del Zio
Tipografia G. Grieco| 1903| pagine 113

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Cerignola| ad oggetto di procedere all'interrogatorio dei due arrestati| come dal precedente verbale| ci siamo recati nelle prigioni di Cerignola| ecc. ecc.
   Ed il primo ha detto chiamarsi Francesco Libutti fu Michele. Interrogato perché arrestato| risponde ignorarlo| ma stretto ripetutamente da me giudice| e manifestatogli come egli mentiva il suo nome| ha finalmente dichiarato che il suo vero nome è Carmine Crocco Donatelli| figlio di Francesco| soprannominato il Capraro di Rionero.
   Che da marzo del decorso anno evase dal bagno penale di Brindisi| ove stava da 6 anni| espiando la pena di 18 anni di ferri| ai quali fu condannato dalla Gran Corte criminale di Potènza| per l'omicidio da lui commesso in persona di un forastiere| se mal non ricordo| un tale Nicola Maria di Michele| da Monte verde».
   E dopo altre dichiarazioni di poca importanza| vedesi la sua firma a grossi caratteri 'Carmine Crocco'.
   Ma di fronte a tale deposizione| dal registro della Gran Corte criminale| n. 12| distretto di Melfi| risulta al n. 5312: Crocco Carmine Donatelli| di Francesco| di anni 23| contadino di Rionero; furto di 2 cavalli ed altri oggetti del valore di ducati 144 e 70 grane| qualificato per la violenza| luogo e valore in danno di Giuseppe Nicola Lettini| da Trani| e Giovanni Pugliese| da Venosa| accompagnato da percosse in persona di Lettini| commesso il 2 maggio 1853 in tenimento di Lavello.
   Al detto numero: furto di un cavallo e ducati 10| qualificato per la violenza e pel luogo| in danno di Benedetto Spaducci| da Maschito| commesso il 3 maggio 1853 in tenimento di Montemilone. --
   Furto qualificato per la violenza e luogo| accompagnato da violenza pubblica in danno di Lorenzo Coletta| di Bella| commesso il 5 settembre 1852 in quel tenimento.
   Furto qualificato per la violenza e luogo| accompagnato da violenza pubblica in danno di Antonio Capuano ed altri| commesso l'8 maggio 1852| nel tenimento di Bella.
   Tentato furto di un cavallo a danno di don Giovanni Giudice| da Melfi| in data 12 giugno 1853.
   Tutte queste imputazioni furono ritenute| come vedesi al