volume II degli Atti| dalla Gran Corte speciale della Basilicata| la quale| ad unanimità| dichiarò sussistere la competenza speciale nella presente causa.
Ed applicando gli articoli 419|421|423| 147| 149 leggi penali| condannò il nominato Carmine Crocco alla pena di anni 19 di ferri| alla malleveria di ducati 100 per anni 3 successivi dopo espiata la pena| ed alle spese del giudizio.
Tale condanna è divenuta esecutiva perché pronunciata dalla Gran Corte speciale. Potenza| 13 ottobre 1855.
Sicché| l'asserto di aver ucciso un tal don Peppino... di Rionero| per vendicare l'onore della sorella| e l'altro di avere ucciso un Monteverdese| come dichiarò al giudice di Cerignola| restano completamente sfatati dai reati di furto dal Crocco commessi. E mentre egli era nel bagno penale di Brindisi per espiare la pena inflittagli| tentò evadere da quelle carceri nella notte del 19 luglio 1856| e venne per tale novello reato condannato dalla Commissione militare di Brindisi| nel 2 ottobre 1856| ad un anno e mezzo di aumento di pena1.
E come il Crocco evase dal bagno penale di Brindisi con altri detenuti il 13 dicembre 1859| così evase anche dal carcere di Cerignola nella notte dal 3 al 4 febbraio 1861| facendo un foro nella volta della prigione| e poi precipitandosi da un secondo piano. E ciò risulta dagli Atti conservati nell'Archivio provinciale| voi. I| misfatto n. 8.
Durante tutto l'inverno| egli si tenne nascosto| ora nella foresta di Monticchio| ed ora nel bosco di Lagopesole. Giunta la primavera| divenne capo di una prima banda| formata quasi tutta di coloni del bosco di Lagopesole| ed ai quali si unirono Vincenzo Mastronardi| di Ferrandina| e Michele De Biase| di Ripacandida.
Intanto si avvicinava il momento della insurrezione in Basilicata. Garibaldi era stato vittorioso in tutta la Sicilia| ed era prossimo lo sbarco sul continente. E sin dal 6 agosto 1860| da Messina aveva diretto il famoso proclama alle popolazioni del continente napoletano.
Potenza insorge il mattino del 18 agosto| e quanti erano atti alle armi| sono sulle mura o sulle barricate: «Le scariche per breve tempo si confondono e si ripetono; poi qua e là si sentono
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