generali| i loro capi| i loro protettori| i loro sfruttatori. Fu l'esplosione di tutti gli odii| fu il divampare di tutte le vendette. Sopra tutto nel sorgere del brigantaggio| nel Nord-Est della Basilicata| fra i trucidati| furono alcuni uomini che erano per la virtù nella vita| e la nobiltà delle idee| onore della loro terra9. Il popolo non comprendeva l'unità e credeva che il Re espulso fosse l'amico| e coloro che gli succedevano| i nemici. Odiava sopra tutto i ricchi e riteneva che il nuovo regime fosse tutto a loro beneficio.
L'Italia nuova non ha avuto ancora il suo Manhes| ma le persecuzioni sono state terribili| qualche volta crudeli. Ed è costata assai più perdita di uomini e di danaro la repressione del brigantaggio di quel che non sia costata qualcuna delle nostre infelici guerre dopo il 1860»10.
E Crocco stesso lo confessa:
«Fui chiamato| egli dice| in segreto| da talune persone ch'io non nomino| perché sarebbe inutile nominare essendo talune di esse già morte| e le stesse mi invitarono a prendere parte ad una contro-rivoluzione borbonica che mi assicuravano essere già preparata. Nello stato di esasperazione d'animo in cui io mi trovavo| commisi la debolezza di accettare la proposta. Accettai la proposta nel mese di marzo| ed ero pronto alla prima chiamata. All'uopo io ero stato provvisto di 800 fucili e corrispondenti munizioni| di 800 berretti alla repubblicana. Nel 4 aprile vennero da Potenza in Atella un francese a nome Langlois| un capitano napoletano ed un tenente siciliano| i quali si spacciarono come propugnatori della contro-rivoluzione. Dal 5 al 7 di aprile| si riunirono| previa chiamata| tutti i soldati sbandati che si trovavano nei diversi paesi| e così con una forza di quattro a cinquecento armati si potè' dare opera alla reazione nei diversi Comuni.
Fra le tante persone annate| di briganti antichi| ossia di briganti che avevano fatto i briganti prima delle reazioni| non vi erano che tre| io ed i miei due compagni. In prosieguo furono briganti anche tutti gli altri»11.
E così| dopo la gloriosa e splendida insurrezione lucana| dopo che la Basilicata fu prima fra le provincie continentali a proclamare la decadenza dei Borboni| per negligenza di governanti| e per opera di tristi nemici d'ogni progresso e nemici della
126