sizioni| disarmo. Il capitano della guardia nazionale| signor Michele Anastasia| il quale fece resistenza all'orda brigantesca| venne barbaramente ucciso| nel mattino del giorno 8| mentre nel paese si suonavano le campane a festa| inalberando la bandiera borbonica| e proclamando la restaurazione di Francesco II.
E tutto questo tra cerimonie di chiese| disarmamento di cittadini| grida feroci di plebaglia| saccheggio di case e di granai e taglie gravose contro i liberali.
Alla reazione di Ripacandida seguì quella del villaggio di Ginestra| ed il Crocco| fatto più audace| fidando sempre in favorevoli e subitanei perturbamenti di plebe| si volse ad assalire l'antica e gentile Venosa| ove giunse la mattina del 10 aprile 1861.
Ma prima che le orde brigantesche del Crocco| detto 'il Generale'| prima che Mastronardi| La Rotonda e Ninco-Nanco| colonnello| tenente colonnello e maggiore| arrivassero in Venosa| i contadini| fuggendo precipitosi e spaventati dalla campagna| rientrarono in città gettandovi l'allarme e lo scompiglio12.
E dalla relazione del vicepretore signor Frusci| diretta al Procuratore generale in Potenza| in data 15 aprile 1861| emerge chiaro come i tristi avvenimenti di Venosa occuperanno una lunga e luttuosa pagina di storia. A nulla valse l'eroismo di molti cittadini| a nulla le barricate costruite a difesa. Il fuoco era impegnato tra assaliti e assalitori| ma ben presto i primi dovettero cedere e ritirarsi dinanzi al numero dei masnadieri. Questi erano capitanati da Carmine Crocco e da Vincenzo D'Amato| e formavano un insieme di oltre 700 individui| dei quali circa 300 armati di fucile| e gli altri di scuri e di ranche; e tutti erano Aviglianesi| Ripacandidesi| Ginestrali| Barilesi| Rioneresi| e venivano scortati da una trentina di Venosini| andati a chiamarli.
I briganti trovarono resistenza alla barricata di Porta Fontana e del Castello| girarono per la contrada detta S. Nicola| e quivi gli abitanti si diedero a chiamarli| e fornendo loro scale ed altri aiuti| fu loro agevolata l'entrata. Appena essi furono in Venosa| tutti i contadini ed altri abitanti insorsero e venne proclamato re Francesco II.
Ciò che successe| quali saccheggi| morti e furti| quali gli
128