Garibaldi» al cui incosciente grido seguirono le fucilate che lo freddarono.
Al contratrio poi| il giovanetto Montrone fu scannato esclusivamente a scopo di furto. Suo padre era orefice| e per precauzione aveva nascosto il suo capitale. I briganti trovarono in casa solo quel giovanetto| che non seppe indicare dove si trovavano gli oggetti preziosi. Riuscite vane le minacce| e delusi pel non ritrovato bottino| quei delinquenti lo uccisero per brutale malvagità. Potrei dire altre cose sui fatti di Venosa e specialmente sull'opera eminentemente patriottica della famiglia Nitti| ma mi allontanerei dal mio obiettivo| tanto più poi che di tutte le gesta delle reazioni mi occupo altrove. Ho voluto ricordare il dott. Nitti che fu gloria di Venosa| e che fu la vera vittima del brigantaggio politico.
Dopo il saccheggio| incendi ed assassinii di Venosa| il 14 aprile 1861| le bande brigantesche assalirono Lavello| ove| aiutati dalla plebe| commisero le solite tristi scene di reazione e di rapina. Ma il pensiero di Crocco e di tutti i capi della reazione era Melfi e Rionero.
Trionfata qui| potevano espanderla nella provincia e nelle altre circostanti. Certamente l'orditura di tali sollevamenti fu preparata di sottomano nei paesi del circondario| ove Crocco ebbe nascita| amicizie e protezione. Ed infatti| il 15 aprile di detto anno| Crocco| con un numero immensamente maggiore di quello che assalì Venosa| si diresse alla volta di Melfi| la quale| sin dal 12 aprile| si era sollevata| e propriamente nel veder partire il sotto-prefetto signor Decio Lordi| mandava le forze disponibili. formate da 65 dei più ardenti patriotti| comandati dal capitano della guardia nazionale signor Gaetano Aranco| e dal fiore della cittadinanza liberale| verso Rionero| per sedare e vincere la reazione di Ripacandida. La sera del 15 aprile Crocco entrò in Melfi. In che modo e come fu ricevuto| non è questo il luogo di descriverlo| avendo nel presente scritto l'obbiettivo di seguire Crocco dalla diserzione di Gaeta sino alla pena di morte; di seguirlo nelle sue invasioni| nei suoi saccheggi| nei suoi incendi| negli attacchi con le truppe. Di questi fatti continuo ad occuparmi| perché tutto il resto fa parte del lavoro inedito| e nel quale
130