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Il brigante Crocco e la sua autobiografia

Basilide Del Zio
Tipografia G. Grieco| 1903| pagine 113

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   bili in Rionero il comando della 16a Divisione attiva| comando che aveva colà il maggiore Guardi dei bersaglieri. Il primo atto del generale Della Chiesa fu quello di promettere salva la vita a tutti quei briganti che si fossero presentati| ed infatti parecchi se ne presentarono| ma non furono i capi; che anzi il Generale fu da essi ingannato. E quel Generale era tanto certo della presenza di Crocco e di Ninco-Nanco| che giunse a darne assicurazione al Prefetto della provincia signor De Rolland| e questo al Governo. E credendo il Della Chiesa di aver distrutto il brigantaggio nel Melfese| solo perché ci fu un po' di sosta| verso la fine di ottobre| ritornò in Salerno. Ma il prefetto De Rolland| e più tardi il generale Fontana| come dirò più avanti| ben presto ebbe a convincersi dei sentimenti del Crocco| e della certezza che il Crocco nutriva di più estesi sollevamenti per rimettere sul trono il cacciato Borbone. Ed egli| il De Rolland| non avrebbe dovuto illudersi| perché era stato avvertito| e già precedentemente conosceva le intenzioni del Crocco| il quale in data 12 agosto 1861| gli aveva scritto la seguente lettera| che io riproduco nel modo come l'ho ricavata e coi medesimi errori e turpiloqui:
   «Al Signor| diceva l'indirizzo| L'Eccellenzo Cav. Giulio Rolland| di Torino| governatore della Provincia di Basilicata in Potenza.
   Sig. Governatore. Il primo di questo| vi ho diretto un'altro brevo| il quale non so se lo avete ricevuto e se l'avete ricevuto| non mi aveto risposto| siete un fesso| uno scellerato| un assassino più di me.
   Mangiasive fesso del Piemonte| imparati come si fa il magistrato altrimenti ti farò insegnare io| una cosa vi dico| pensa di farti una buona somma col fare ricatti a questi fessi di liberali del regno di Napoli affinché non vado impreta la parola di Napoliono anticho il quale nel vespro siciliano disse così: Il regno di Napoli| deve essere poveri e cornuti| badate alle mie parole| che poco vi resta di galeare... Mi soffermo
   Carmine Donatelli Crocco».
   Altro quindi che presentazione aveva in testa Crocco| altro che aver salva la vita| come aveva promesso il generale Della
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