Il Generale Clary che era ai fianchi dell'ex Re in Roma ne abusò vilmente. Nel carteggio che fu trovato indosso al Borjés eranvi parecchie lettere di quel Generale; in una di esse| fra le altre| nel mentre lo si invitava a partire sollecitamente per l'Italia| gli si diceva ed assicurava che nelle Calabrie| dove doveva proclamare l'autorità di Francesco II| avrebbe trovato armi e denari| anzi giungevasi anche ad ordinargli la formazione di vari battaglioni| prescrivendogliene per fino il nome dei primi quattro.
Inutile il dire che ei non trovò alcuno. Sbarcato a Brancaleone il 13 settembre 1861| in pochi luoghi fu ricevuto con indifferenza| in tutti gli altri a fucilate.
Egli passò di disillusione in disillusione| e quando pose piede nella provincia di Terra di Lavoro| era già compiutamente disingannato e si recava a Roma nell'unico scopo di narrare all'ex Re il modo col quale ei veniva servito da coloro che lo circondavano.
Marciando sempre di notte| aveva attraversato gran parte della Terra di Lavoro e dal Piano di Cinque Miglia costretto per la gran neve a prendere la via che conduce in Avezzano| entrò nell'Abruzzo| e marciando sempre senza posa| senza pane| assiderato dal freddo| attraversò il villaggio detto Sgurgola con soli 24 compagni| essendosi smarriti gli altri 4.
Passò vicinissimo a Santa Maria senza essere osservato| quindi Tagliacozzo; finalmente affranto delle fatiche| dalla veglia| dai disagi| dai patimenti| dal digiuno| giunse alla Lupa| grossa cascina del signor Mastroldi di Tagliacozzo| e quivi credendosi al sicuro| perché fino ad allora non riconosciuto da alcuno| concesse riposo ai suoi seguaci spossati al pari di lui| e che non potevano reggere più oltre agli stenti| alle fatiche| al sonno».
Ed il Bianco di Saint-Jorioz continua a narrale a pagina 288| 289 e 290 tutte le avventure| le sorprese| l'attacco| la morte del Borjés le quali io| per il momento| tralascio| per riprendere la narrativa delle sue gesta col brigante Crocco| di cui mi occupo.
Egli fece la conoscenza del Crocco nel bosco di Lagopesole il 22 ottobre 1861. In quel giorno Borjés si abboccò la prima volta col Capraio di Rionero| e gli fece vedere le sue istruzioni;
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