Dopo Vaglio venne l'assalto di Pietragalla| ove le bande brigantesche trovarono valida resistenza| e| quantunque assalita da più migliaia di briganti| pure la resistenza opposta da non più di 210 nazionali sarà il più bel ricordo di quella patriottica terra.
«Troppa esigua forza| scriveva il signor Nicola Marini| contro l'orda brigantesca che| secondo le voci corse| ascendeva a 4000».
Però non v'era neppure uno fra quei militi che avesse forte timore del pericolo imminente. La resistenza maggiore i briganti la trovarono al castello| ove quei nazionali eransi rivoverati. E mentre i briganti al grido di «viva Borjés»| «viva il Papa»| «viva Francesco II» si avanzavano all'assalto| e con alte scale cercavano penetrare nel castello| quei militi li fulminavano quasi a bruciapelo.
Ed ora| continua il Marini| eran teste che andavano in frantumi| erano ossa| cervello| carne mista a capelli che venivan giù ad insozzare gli assediami| poi il tronco che piegavasi sulle gambe e cadeva precipitando. Tal altra pria che gli assalitori fossero giunti in alto| era una caldaia d'olio bollente che sollevata e deposta sulla soglia| era immediatamente spinta in basso. Questa riusciva la più valida e micidiale resistenza| e quanti briganti erano sulle scale| e quanti le tenevano salde| al crosciar dell'olio infocato o cadevano morti all'istante| scuoiati orrendamente| traevano| contorcendosi al suolo| dei gemiti strazianti. Altri colti negli occhi| perduta la vista| brancolanti cercavano fuggire| ed incespicavano| cadevano| ivan carponi| mentre il resto della masnada si sparpagliava spaventata| e abbandonava il campo».
E fu tanto eroica la difesa di quel comune| che due mesi dopo dal comando generale di Napoli| giunse a Pietragalla una ricca bandiera sulla quale a lettere d'oro è scritto: «Dono della guardia nazionale di Napoli alla guardia nazionale di Pietragalla»2.
Disanimati i briganti| ritornarono ad accamparsi nel bosco di Lagopesole| ove incominciò la diserzione| e 350 di questi sparirono unitamente a Crocco: anzi questi nel suo interrogatorio dice:
«Dopo la reazione di Vaglio e la resistenza di altri comuni| io feci la guida al generale Borjés| conducendolo al bosco di
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