Capitolo Quinto
Il brigantaggio nel 1864 - Ultimo attacco con le truppe - Fine dì Schiavone - Fucilazione in Melfi - Fuga di Crocco - Arrivo nello Stato Pontificio - Suo arresto in Roma - Incidente diplomatico - Crocco a Marsiglia e Parigi - Suo ritorno in Roma - Nel carcere di Palliano - Alle Assisie di Potenza -Condanna alla pena di morte - Commutazione - Conclusione.
Nel precedente capitolo| ho parlato delle forze delle quali disponeva il generale Pallavicini| ed ho accennato ai mezzi di cui si serviva| per distruggere il brigantaggio nelle zone di Melfi e Lacedonia| messe sotto il suo comando. Lo sviluppo delle forze militari| in ispecie nella zona di Melfi| fu grande| e vedendo egli che le masnade si impicciolivano di giorno in giorno| aumentò le misure di distruzione con pieni poteri militari e civili| dei quali era stato completamente investito dal Governo. Il Pallavicini| più che alla fortuna| deve il successo alla sua attività| al suo pensiero costante di distruggerle| alla ferrea determinazione di colpire senza pietà alcuna i manutengoli| e tutti coloro che rifornivano di vitto| armi e cavalli i briganti.
Già egli| nel Beneventano e nelle Murge di Minervino| aveva ridonata la tranquillità a quelle contrade| ed era sicuro che coi premi| con l'esempio| con l'appoggio delle autorità civili| avrebbe ottenuto il medesimo effetto nel Melfese. Si mise quindi all'opera con tutta l'energia della sua giovinezza| cercando di raggiungere lo scopo con qualsiasi mezzo.
Scelse per la sua abitazione il palazzo Colabella| poco distante dal quartiere Chiariste| ove aveva sede il 4° bersaglieri| sotto gli ordini del maggiore Giusiana| ed alla gran quantità di uffizia-li di cavalleria| fanteria e bersaglieri che si trovavano in Melfi| egli aprì a trattenimento le sale dell'Episcopio e della sua abitazione| per impedire che nei caffè| nei circoli si fosse lontanamente parlato delle operazioni della giornata e di quelle del domani. E fu in una di queste riunioni| che io ebbi il piacere di essere presentato al Generale dal medico dei bersaglieri| signor Carmelo
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