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Il brigante Crocco e la sua autobiografia

Basilide Del Zio
Tipografia G. Grieco| 1903| pagine 113

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Partaro. Ed il Generale fu largo di lodi e di encomi ad un mio concittadino| il più vecchio dei precettori di Melfi| che| in quell'epoca funzionava da sindaco| il sacerdote Pasquale Zulli| ed al quale| partendo il Generale da Melfi| diresse un'affettuosa e cordiale lettera in ringraziamento del suo appoggio e di quello datogli dal clero di Melfi.
   Reprimere energicamente il brigantaggio| egli diceva| è un obbligo che ho assunto| è un debito del Governo| un debito di cui la Nazione ha diritto di richiedere imperiosamente l'adempimento; ma condannare un innocente anche a penosa prigionia| gli ripugnava. Perciò egli ordinò ai comandanti di corpi e distaccamenti ad accompagnare sempre l'atto degli arresti| che facessero| con un rapporto fondato su fatti| che avessero dato almeno una probabilità di provare la compatibilità dell'arrestato; beninteso che per i briganti colti con le armi alla mano| si fosse continuato| come per lo passato| nelle estreme misure. Non cessò di raccomandare che nelle perlustrazioni| in ispecie nelle masserie| i soldati si fossero ben guardati di appropriarsi di pollami od altri generi furtivamente| dando così poca opinione di sé «agli abitanti| che in tali atti di prepotenza possano quasi vedere ripetuto in piccolo i fatti di rapina che siamo chiamati a reprimere».
   Ed aveva ragione| perché ne abusavano| compivano quasi quotidianamente questi piccoli furti| in ispecie| le guardie nazionali| sino a diventare il ludibrio di un poetastro| il quale improvvisava:
   Anche un gallo sovra un sacco Diede il segno dell' a ttacco| Le galline sperperate Furon tutte massacrate.
   In altra parte di questo mio lavoro| io ho accennato alle truppe che ritrovò nelle due zone messe sotto il suo comando. Ora a rendere più chiara la posizione delle cose stesse| riporto la sede dei diversi reggimenti e le contrade che dovevano perlustrare.
   Il 4° bersaglieri| i cavalleggeri Monferrato ed un battaglione del 35° fanteria estendevano le loro operazioni da Melfi a S. Venere| alla Rendina| alla masseria Ferrieri| Carlo-Francesco|
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