![]() ![]() ![]() ![]() |
a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
per unirsi alla comitiva Crocco| il quale aveva lasciato Toppo De Cillis ed i boschi di Bella. Correva già voce in Melfi che le comitive riunite ascendevano a circa 100 briganti a cavallo| ed immediatamente furono messe in moto una compagnia bersaglieri| una del 35° ed uno squadrone cavalleggeri Monferrato. Questa truppa prese la via dei Cugni| mentre altro forte distaccamento prese quella di Leonessa| ed un terzo la via vecchia di Monteverde| diretto al ponte di Pietra dell'Olio sull'Ofanto. Contemporaneamente usciva da Lacedonia una forte colonna dell' 11° fanteria| e da Candela e Lacedonia istessa due squadroni cavalleggeri Lodi. Con queste forze così divise veniva chiusa ogni via di salvezza alla banda Crocco-Schiavone| e se questa fosse capitata in mezzo di esse| sarebbe stata la fine di quella masnada. Quando la colonna| che procedeva sulla rotabile Melfi-Lacedonia| giunse alla discesa del bosco Palo-Rotondo| vide in lontananza la banda brigantesca tutta a cavallo| che veniva in gran carriera per guadagnare il ponte| ed internarsi in quelle immense tenute boschive di quell'epoca| e che erano appellate Cisterna| Quadrone| Cariello| Monticchio| l'Ofanto era gonfio per le continuate acque cadute nei precedenti giorni. Bisognava che si fosse assolutamente passato sul ponte; i briganti quindi affrettavano| avendo visto la truppa; il maggiore Giusiana affrettava del pari per impedire l'entrata nei boschi| e più di tutto per non perdere una occasione così proprizia| che forse mai più si sarebbe presentata. I briganti| per far presto| lasciarono la rotabile| ed ebbero a pentirsi| perché in quei terreni bagnati e cretacei| i cavalli non andavano| e perdettero molto tempo per riguadagnare la rotabile. Questa circostanza giovò molto a Giusiana| il quale| essendo già prossimo al ponte| non avrebbbe permesso il passaggio alla banda.
![]() |