E contribuì a questa importante cattura proprio la favorita dello Schiavone a nome Rosa Giuliani. Questa| per gelosia| o precedenti rancori| denunziò al delegato di Candela| signor Marchetti| che Schiavone| col capo-banda Petrelli di Deliceto| e coi briganti Marcello| Rendina e Capuano| la notte del 25 al 26 novembre| si sarebbero ricoverati nella masseria Vassallo. Il delegato avvertì immediatamente il maggiore Rossi| il quale| senz'alcun indugio| ordinò che un drappello di bersaglieri| sotto gli ordini del capitano Molinati| ed un distaccamento dei cavalleggeri Lucca| alla dipendenza del tenente Arditi| si fossero portati in detta masseria. Giunti colà a notte inoltrata| mentre imperversava un uragano| circondarono il fabbricato. I briganti tentarono salvarsi colla fuga| ma fu inutile| giacché tutti 5 vennero arrestati dalle truppe.
Tradotti a Melfi| il mattino 28 novembre 1864| furono giudicati da un Consiglio di guerra e condannati alla fucilazione.
Pria che questa si eseguisse| successe un fatto curioso| che amo narrare. Schiavone| abbandonata la Rosa Giuliani| strinse relazioni con una sua ricattata| a nome Filomena Pennacchio. Questa povera infelice| da qualche tempo| era nascosta in Melfi in una stanza della levatrice Angiola Battista Prato| cui Schiavone pagava un carissimo affitto. L'Angiola Battista era| in quell'epoca| l'unica levatrice esistente in Melfi. Di fattezze giunoniche| arguta| piena di brio e di spirito| aveva saputo conquistarsi la simpatia di tutti| e non poteva far nascere alcun sospetto sopra di sé| giacché godeva la protezione di quasi tutte le autorità e di tutti i proprietari. Schiavone| vedendo incinta la Pennacchio| di notte tempo| la condusse in Melfi presso l'Angiola Battista| per attendere il parto| e prestarle tutta l'assistenza. La levatrice| pensando che in Melfi era la protetta di tutti| non si lasciò pregare due volte per ricoverarla| sicura com'era della generosità di Schiavone. Ora avvenne che| non appena fu comunicata a questo la sentenza di morte| egli| con le lagrime agli occhi| chiese per carità di rivedere la Filomena Pennacchio| e promise che avrebbe rivelata la casa ov'era nascosta| se il Generale gli dava parola di contentarlo. Fu risposto affermativamente| e Schiavone svelò subito nome| cognome e sito. In un baleno la casa fu circondata di soldati e guardie e la Filomena difatti fu rinvenuta nella stanza indicata.
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