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Il brigante Crocco e la sua autobiografia

Basilide Del Zio
Tipografia G. Grieco| 1903| pagine 113

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Nel 25 aprile 1867| Crocco fu tradotto a Civitavecchia| e di là| sopra un vapore delle Messaggerie Imperiali| fu menato a Marsiglia e poi a Parigi| e da questa città| dopo alcun tempo| fu novellamente ricondotto a Marsiglia| poscia a Civitavecchia e quindi a Roma| dove fu messo nelle Terme Diocleziane fino al marzo 1869. Come fosse trattato dalle autorità romane egli stesso lo dice:
   «Quand'io in Roma fui messo in prigione| reclamai più volte contro l'ingiusto trattamento che mi si usava. Una volta feci sapere per mezzo del giudice Pianore al re Francesco II che io gli aveva renduto dei grandi servigi| e che in compruova aveva due lettere che al re medesimo erano spedite da Bari. In risposta mi si fece sapere che il re medesimo non poteva ammettermi alla sua presenza per non compromettersi colle Potenze| ma che però mi confortava a stare di buon animo. Lo stesso mi fece ripetere altra volta| per monsignore Matteucci. Le autorità pontificie poi mi fecero sentire che esse non mi potevano mettere in libertà| perché il Governo italiano le avrebbe accusato alle Potenze estere di favoritismo e di protezione verso i briganti»1.
   E| parlando dello stato in cui si trovava Francesco II| dice:
   «Francesco II era più infelice di me| perché soffriva insulti e maltrattamenti nel suo palazzo peggio di me. Vigilato e sorvegliato da tre polizie| la papale| la francese e quella del comitato liberale»2.
   Occupata Roma| il Crocco| nel 26 settembre 1879| fu trovato in prigione nel forte di Palliano| circondario di Frosinone| e| come ho detto in altra parte| subì il primo interrogatorio nel 20 dicembre. Indi fu condotto a Potenza dalle carceri di Avellino| ove rimase più di un anno| e venne| nel nostro capoluogo di provincia| imputato di dodici grassazioni| 67 omicidi consumati| 7 omicidi mancati| 4 attentati all'ordine pubblico| con strage| devastazioni| e saccheggi| 5 ribellioni| 20 estorsioni| 15 incendi di case e di biche con un danno di oltre un milione e duecentomila lire. E queste erano le sue accuse principali| mentre la sua fede di perquisizione| che io non riporto perché troppo lunga| ne addebita al Crocco centinaia di altri. E bisogna notare che la fede di perquisizione data da dopo l'impianto del casellario| mentre di tutti gli altri reati| pei quali fu condannato a 18 mesi di ferri dalla
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