Cerchiamo di fare pace adesso| per carità!... Queste quattro ossa mi sono rimaste - Ora se la piglia Tata Vittorio| le divide un pezzo peduno| e se ne fanno bottoni»3.
«Tal fine| scrisse il Panirossi| ebbe un uomo che uscito dalla plebe la signoreggiò; nemico ai notabili li ebbe al pie'; nato nei campi penetrò nelle città| e per breve vi fu principe»4.
Ancora una parola| pria di finire la narrativa di queste memorie. Molti fuori Melfi ed anche in Melfi| mi hanno dichiarato non credere assolutamente Crocco autore della sua autobiografia| non ritenendolo capace ed atto a scrivere in quel modo. Io ho già detto nella prefazione di crederne il Crocco autore per diverse ragioni; ed avvalorare questa mia affermativa| riporto un brano del giudizio dato su Crocco dall'illustre professore Pasquale Penta dell'Università di Napoli| nella Rivista mensile di Psichiatria forense| numeri 8 e 9 dell'agosto e settembre 1901.
Il predetto professore| avendo visitato il Crocco| per uno studio speciale sui delinquenti e delitti primitivi| si esprime a pag. 236 nel seguente modo:
«Il direttore del bagno penale di Santo Stefano mi ha dato le seguenti note su Crocco:
'Delinquente gravissimo| pericolosissimo: condannato a morte e poi graziato da S. M. Vittorio Emanuele II. A lui sono stati imputati 74 reati tra omicidi| grassazioni e ricatti: bisogna tenerlo severamente e continuamente in osservazione'.
Ed il prelodato professore| nello studio che ci fa del bandito| racconta un po' la storia| e crede di vedere in lui| forse| il germe della pazzia della madre| morta nel manicomio di Aversa nel 1851. E lo descriviamo: «Alto della persona (1|75)| robusto| svelto| con occhio indagatore| sospettoso| attento. Non vi è nel suo corpo di straordinario che la grandezza e la sporgenza dei semi frontali e delle arcate orbitali| ed un cranio rispetto alla statura non molto grande (55 centimetri di circonferenza massima). La circonferenza toracica è di 92 centimetri| la persona è ancora dritta e resistente| dopo una vita agitata| piena di stenti| di sofferenze| di timori e di pericoli di ogni sorta.
È una intelligenza non ricca al certo| né libera di superstizione (anch'egli porta il rosario al collo| abitini ed amuleti)| ma
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