[CAP. XI.] IL SENTIMENTO DELL' AMORE. 307
   molto geloso. Sebbene questo sia tale che interessa ed occupa tutti quanti, pure il moralista lo evita, 1' educatore lo sfugge, e i genitori lo respingono, come cosa sconsacrata. È quasi tenuta una indelicatezza 1' alludere all' amore, come passione dei due sessi ; e i giovani per farsene una qualche idea, sono obbligati a ricorrere a quelle storie di amori impossibili, di cui abbondano li scaffali delle librerie circolanti. Questo forte, imperioso sentimento, questo bisogno ci' amare, dalla natura pei sapienti suoi fini dato così vivo alla donna, che colora tutta la sua esistenza, sebbene a quella dell'uomo di consueto non sia che un episodio ; si suol lasciare in balìa delle proprie inclinazioni, crescere quasi sempre senza consiglio, senza guida, senza direzione di sorta.
   Quantunque natura rifiuti ogni regola formale e direttiva in cose d'amore, dovrebbe almeno però esser possibile destare nella mente dei giovani tale concetto del Carattere, da farli poi capaci di distinguere il vero dal falso, e abituarli ad aver rispetto a quelle doti di purità e integrità morali, senza di cui la vita non sarebbe che una scena di stoltezze e di miserie. Se anche non è dato insegnare ai giovani come si ami senza follìa, potranno però sempre esser premuniti dagli ammonimenti de' genitori contro le frivole e indegne passioni che spesse volte usurpano il nome di amore. E' stato detto che: «l'amore, come s'intende generalmente, è una stoltezza ; ma quando sia puro, alto, disinteressato. è non solo un effetto, ma una prova della nostra morale perfezione, ti essere compresi di ammirazione per la morale bellezza, l'oblio di sè che tale sentimento suol produrre, tutto conferma che l'influenza di questo affetto devesi considerare come altamente degna. È il trionfo che la parte migliore di noi riporta sul!' egoismo della nostra natura. »
   Questa divina passione fa sì che il mondo perseveri sempre fresco e giovane. Essa è la perpetua melodia dell'umanità; diffonde splendore sulla giovinezza, e cir-