[CAP. XI.] UNA FAMIGLIA CRISTIANA. 311
   immersi negli affari ; ma se vuol essere felice, abbia tutto il cuore nella sua casa. Quivi le sue vere qualità si manifestano più chiaramente ; quivi egli mostra la sua sincerità, il suo amore, la sua simpatia, il riguardo che ha per altri, la rettitudine, la dignità ; in breve, tutto il suo carattere. Se 1' amore non presiede all' andamento di una casa, la vita domestica diventa facilmente il regno del più insopportabile dispotismo. Senza giustizia, inoltre, non vi può allignare nè 1' amore, nè la fiducia, nè il rispetto, che sono la base di ogni buon governo domestico.
   Erasmo parla della casa di Tommaso Moore, come di « una scuola ed esercizio di cristiana religione ; non vi nasceva mai litigio, non vi si udiva mai parola adirata ; nessuno stava in ozio ; tutti attendevano al proprio dovere con alacrità, e non senza una moderata letizia. » Tommaso Moore si faceva da tutti obbedire per la sua affabilità. Egli era un vero modello di casalinga bontà, e dirigeva la famiglia tanto dolcemente e con tanta saviezza, che vi spirava un' aura di amore e di dovere. Egli stesso accenna ai minuti atti di gentilezza che si teneva in obbligo di fare in ogni ora del giorno a questo o a queir individuo della famiglia, come ad obblighi non minori di quelle pubbliche occupazioni della sua vita, che agli altri sembravano tanto più serie e importanti.
   Ma colui che vivifica i propri affetti nella vita domestica, non suole confinare 1' amor suo in questa cerchia relativamente piccola : dilatatolo nella famiglia, egli da questa lo estende poi a tutti gli uomini in generale. Emerson dice : « L' amore è un fuoco, che accendendosi primieramente in un angolo del cuore di un individuo, con una scintilla sfuggita ad altro cuore, fiammeggia e cresce fino a spandere luce e calore sopra moltitudini di uomini e di donne, e di poi su tutti, abbracciando così il mondo intero colle generose sue fiamme. »