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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   314 QUALITÀ DELLA VERA MOGLIE. [CAP. XI.]
   Pochi autori hanno scritto del matrimonio con tanta sapienza, come Enrico Taylor. Ciò eh' egli dice del bene che può fare alla carriera dell' uomo politico un matrimonio felice, s' applica del pari ad ogni altra condizione di vita. La buona moglie, egli dice, deve avere qualità tali che sappiano fare della sua casa un luogo di perfetto riposo. É perciò necessario che abbia senno e abilità sufficiente da sottrarre il marito, quanto più è possibile, alle cure domestiche ; e che soprattutto non gli crei debiti. « Ella dev'essere piacevole a'suoi occhi e alla sua inclinazione, la quale è gran parte della natura dell' uomo ; 1' amore stesso non ne è estraneo ; e in una vita di gravi pensieri ed agitata, la casa ove non regni amore, non può essere luogo di quiete ; imperciocché non si ha mai riposo di mente, nè pace di spirito, senza V intervento dei dolci affetti. Nella sua compagna l'uomo deve dunque desiderare serena intelligenza, e giocondità e alacrità di spirito, piuttosto che brio e gaiezza ; indole gentile e tenera, piuttosto che ardente ed appassionata. Un ingegno troppo vivace non si addice alla casa dell' uomo, che stanco vi cerca riposo ; un' indole troppo ardente lo disturba.....
   » Il di lei amore non dev' essere violento, esigente e tale da mettere ostacolo ai propositi della vita attiva e inaridirne la fonte ; ma deve sapere con ingenua grazia rendere 1' esistenza sempre piacevole ; lavare i piedi allo stanco viaggiatore, e spegnere la sua sete ; dev' essere un dolce riposo riparatore, in un boschetto, tra i fiori che amano 1' ombra, all' ombra amata da questi fiori ; ma non affascinare il suo oggetto, non renderlo schiavo : deve saper acconsentire con piacevolezza che se ne vada libero, ogni qualvolta lo richiamano i suoi gravi doveri.1 »
   Alcuni non trovano il matrimonio corrispondere alla loro aspettativa, perchè se ne ripromettevano troppo;
   1 The Statesman, pag. 73-75.