[CAP. XI.] LA SIGNORA RACHELE RUSSELL. 325
guire in tutto l'esempio da lui dato. Mai uomo non portò amore più grande a una donna, né più onorevole stima a una moglie; tuttavia egli non era schiavo della moglie. nè mai allentava quel giusto impero, al quale ella si recava ad onore di ubbidire; ma sapeva tenere le redini del suo governo con tale prudenza ed affetto, che per non sentir gioia eli questa onorevole ed utile suggezione, una donna avrebbe dovuto non aver anima ragionevole.
» Egli governava colla persuasione, e 1* adoperava solo in cose che a lei dovevano essere di onore e di profitto ; amava 1' anima e 1' onore di lei. più che non 1' aspetto corporale: nulladimeno ebbe sempre per la di lei persona una tenerezza indulgente, eli ben maggior senso della comune e transitoria passione del più folle idoleggiatoli d'una moglie. Se le portava maggior stima che per sè stessa ella non avrebbe saputo meritare, era egli l'autore della virtù che tanto in lei pregiava; poiché ella non faceva che riflettere sopra di lui la stessa di lui gloria. Ogni merito che ebbe, fin eh' egli fu con lei, era suo; ed ora tutto epianto ha dì meglio, non è che un' ombra pallida eli lui.
» Egli si dimostrava con lei tanto liberale e d'indole così generosa, che non volle mai sentir parola d' aver un peculio diviso dal suo ; ed ella poteva disporre d'ogni suo avere, senza che le chiedesse conto eli una spesa qualunque. Era così costante l'amor suo, che quando ella non fu più giovane e piacente, le dimostrò ancora maggior tenerezza. L'amava tanto gentilmente e con tanta generosità di spirito, che non si saprebbe dire a parole. Eppure anche questo amore, che non poteva esser sentito maggiore nè da lui, nè da alcun altro uomo, era limitato da un amore più alto : egli 1' amava nel Signore, come una creatura simile a sè. non come un idolo; in maniera però che dava a vedere quanto un amore fondato sui giusti principii del dovere, superi in tutto le irregolari passioni del mondo.