33U ROMILLY — TOMMASO GRAHAM. [CAP. XI.J
propri tìgli, ed ai bambini di quelli indigeni. Io mi provo a sopportare questo colpo, vibratomi dal nostro Padre celeste, che ordina per noi ogni cosa.... Continuerò a fare il mio dovere, ma mi vi accingo di nuovo con un orizzonte oscuratosi a' miei occhi. »
Samuele Romilly nella autobiografia ci lasciò una bella pittura della moglie sua, alla quale attribuiva non piccola parte della fortuna e della felicità che ebbe in tutta la vita. « In questi ultimi quindici anni (dice egli) 1? ottima mia moglie non pensò ad altro mai che al bene della mia vita: ella è donna che a un vigoroso intelletto, ai più nobili ed elevati sentimenti, e alla più coraggiosa virtù, congiunge affetto caldissimo e la maggiore delicatezza di animo e di cuore ; e tutti questi pregi morali hanno sede graziosa nella più splendida bellezza che occhio umano possa contemplare.1 » L'amore e l'ammirazione di Iiomilly per la egregia sua moglie non vennero mai meno ; e quando ella morì, fu colpo troppo grave per la sensibile natura di lui. Più non potè prender sonno, la mente gli si confuse, e tre giorni dopo quella morte, avvenne il triste caso che mise fine anche ai preziosi suo: giorni.'2
Francesco Burdett, del quale Romilly fu più volte avversario politico, cadde anch' egli per la morte della moglie in così profonda malinconia che, rifiutato ostinatamente ogni sorta di cibo, morì prima che il di lei cadavere potesse venir rimosso dalla casa; moglie e marito furono collocati in un medesimo sepolcro, 1' una accanto dell' altro.
E a cagione del dolore per la perdita della moglie Tommaso Graham, in età di quarantatre anni, si fece soldato. Conosciutissimo è il quadro nel quale Gainsbo-rough, li rappresentò entrambi quand' erano sposi no-
' Memoirs of the Life of Sir Samuel Romilly, voi. I, pag. 41.
2 È singolare il caso che nella parrocchia di St. Bride, Fleet-street, si trovi murata nella parete una lapide con una iscrizione per la memoria di Isacco Romilly, che è morto di dolore, nel 1759, sette giorni dopo aver perduta una amata consorte.