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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   [CAP. XII.] IL DOVERE SCOPO DELLA VITA. 375
   cose che noi solo vediamo come a traverso un vetro appannato. Ma quantunque non ci sia concesso di pienamente comprendere il significato delle ardue prove alle quali anche i migliori sono costretti a soggiacere, dobbiamo però aver fede nella perfezione del disegno, di cui le brevi nostre vite individuali formano parte.
   A ciascuno è assegnato il proprio dovere in quella condizione di vita in cui si trova. Solo il dovere è cosa veramente seria ; e sono serii quelli atti soltanto che ne riguardano l'adempimento. Il dovere è lo scopo della più nobile vita, e il più schietto piacere è quello che deriva dal sapere di averlo adempiuto. Esso fra tutti è il solo che pienamente accontenti, e che non sia seguito da rammarichi e da disinganni. Per esprimerci come Giorgio Herbert, diremo che la coscienza di aver fatto il proprio dovere, « è per noi una musica nel cuore della notte. »
   E quando su questa terra abbiamo terminato il nostro compito, avendo adempiuto al lavoro, all'amore ed al dovere che da noi si richiedeva; allora anche noi, come il filugello che ha filato il proprio bozzolo per morirvi, usciamo di questa vita. Ma per quanto breve sia il nostro soggiorno quaggiù, è desso il campo a ciascuno assegnato ove gli è mestiere adoperarsi con tutte le forze per raggiungere il grande scopo e il fine dell'esser suo; e ciò fatto, le vicende del corpo importeranno poco all' immortalità a cui dobbiamo infine essere assunti:
   «Si muoia pur: la morte al sonno è uguale, Sol che riposi quanto di noi resta In tomba fida onesta: —e se il guanciale Sia di piuma o di polvere, non cale. »
   Fine