— 14 — •
soavi, stringer fra le mie la tua bianca mano, tuffar le labbra in que' tuoi capelli, neri al par d'un abisso, folti e sottili quasi ti fossero concessi da un solo soffio divino.
Essere amati amando! — Le comprendi queste parole? Non trasfondono in te pure quella gioia sovrumana, non t'inondano il cuore di quell'ineffabile dolcezza da farti credere di vivere in cielo?
Ed io vivo in cielo, mio angelo santo! Vivo sognando a occhi aperti il mio paradiso, ed il mio paradiso sei tu, mia divina —- tu, cui rivolgo col-l'animo innamorato ogni mio pensiero, ogni mio sospiro. Vedi? è tanta la gioia che pervade tutto il mio essere ed è così intenso il mio gaudio, che in qualche pausa fugace m'assale quasi un timore che ciò non possa continuare, che qualche cosa d'inaspettato sopravvenga a togliermi questa inenarra bile felicità, sembrandomi impossibile possa esistere a! inondo una persona tanto immensamente felice.
Ma, ratto qual lampo, il pensiero torna a te, mia adorata, e d'un subito il timore svanisce, più nulla ricordo di quei dubbi momentanei, e te sola vedo, te Boia sospiro, tu sola m'invadi, e benedico a Dio che prendendo i nostri due cuori li avvicinò in modo da farne scaturire quelle fiamme ineb brianti che ora ci avvolgono.
Amami, amami, amami. — Racchiudo un bacio infuocato che fremente depongo sulla tua casta fronte. Rispondi subito, poiché sono ansioso di leggerti, di baciare il tuo scritto, e fa che sia lungo lungo.
A rivederci, bell'angelo mio; credi sempre all'affetto immutabile del tuo, ecc., ecc,